Non solo nutrire il Pianeta ma anche tradizione, sostenibilità, visione del futuro, bellezza, valorizzazione, senso dell’altro.
Sono questi i concetti chiave che descrivono lo splendido Padiglione Italia ad EXPO2015: una sintesi tra passato e futuro, tra valorizzazione delle biodiversità e ricerca di soluzioni etiche alla richiesta sempre maggiore di risorse alimentari.
PADIGLIONE ITALIA: I DATI
Padiglione Italia è stato realizzato da Nemesi&partners, insieme a Proger S.p.A. e BMS Progetti S.r.l., seguendo il concetto ispiratore del Direttore Creativo Marco Balich e la collaborazione del Prof. Livio De Santoli.
Il padiglione copre un’area di 13.200 metri quadrati ed è composto da Palazzo Italia, dai quattro edifici del Cardo e dalla Lake Arena con al centro l’Albero della Vita.
LAKE ARENA E L’ALBERO DELLA VITA
Lake Arena è un vero e proprio bacino d’acqua di circa 90 metri di diametro, circondato da gradinate che possono accogliere 3.000 spettatori seduti e ancora attorno una piazza di 28.000 metri quadrati che è in grado di ospitare fino a 20.000 persone.
Al centro di Lake Arena si trova l’Albero della Vita, organo di rappresentanza dello Stato e del Governo italiano. Il concept dell’Albero della vita rimanda all’epoca rinascimentale: Michelangelo, durante l’opera di risistemazione di Piazza del Campidoglio, progettò un nuova struttura per la pavimentazione che parte da un disegno a losanghe e termina con una stella a dodici punte.
Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia e in collaborazione con lo studio Gioforma, è partito dal disegno michelangiolesco per creare l’Albero della Vita di EXPO2015, simbolo della Natura Primigenia che ha generato il tutto, ma anche di uno slancio verso il futuro che affonda le sue radici nell’innovazione e nella tecnologia.
PALAZZO ITALIA
Di fronte all’Albero della Vita, si trova Palazzo Italia: il tema scelto per la realizzazione dell’edificio è “vivaio di energie nuove”, uno spazio concepito per coltivare progetti e talenti che sviluppino idee innovative nell’ambito della nutrizione e dell’alimentazione del pianeta.
A partire da questo tema si sviluppano quattro sezioni chiamate “potenze” in cui 21 Regioni e Province autonome raccontano il territorio e la storia d’Italia:
• Potenza del saper fare nella quale sono presentati 21 lavoratori della terra e le loro abilità
• Potenza della bellezza, dedicata a presentare 21 monumenti e panorami del territorio italiano
• Potenza del limite che racconta 21 storie di impresa agricola, agroalimentare, artigianale che hanno costruito la loro attività anche in condizioni territoriale proibitive, a testimonianza del genio italiano
• Potenza del futuro, ovvero una serra con 21 piante diverse che raccontano la biodiversità del nostro territorio
La struttura interna dell’edificio ricorda una foresta urbana mentre l’architettura esterna, primitiva e tecnologica al tempo stesso, è composta da una tessitura di materiali che produce effetti di luce ed ombra.
L’edificio è stato realizzato in cemento con proprietà fotocatalitiche che cattura gli agenti inquinanti dell’atmosfera e li trasforma in sali inerti sfruttando la luce solare. La malta utilizzata è composta dall’80% di aggregati riciclati con sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, garantendo così una maggiore brillantezza rispetto al cemento tradizionale.
GLI EDIFICI DEL CARDO
Mentre Palazzo Italia rimarrà al suo posto una volta terminato EXPO2015, i quattro edifici del Cardo sono temporanei e il loro aspetto si ispira ai classici borghi italiani, caratterizzati da volumi giustapposti, terrazze e porticati.
Nel Cardo Nord-Ovest le Regioni hanno a disposizione due spazi per presentare, a rotazione, le eccellenze del territorio; nel Cardo Nord-Est si trovano rispettivamente l’edificio dell’Unione Europea e il Padiglione del Vino curato da Vinitaly.
Infine a sud ci sono due aree denominate l’una “Il cibo dei desideri” e l’altra “Territori e Imprese”: all’interno di quest’ultima ricordiamo la presenza di una rappresentanza di Coldiretti, impegnata ad illustrare ai visitatori il funzionamento della filiera corta.